09 aprile, 2007

Ke miserie...




Oggi, giunto in piazza a mezzogiorno, ho assistito ad una manifestazione contro la costruzione di una croce di 80 metri che il Governatore della Provincia vorrebbe far erigere su di un colle. Davanti alla sede del Governo locale hanno incendiato dei copertoni, impedendo il traffico. Una nuvola pestilenziale ha invaso tutto il centro città. La polizia controllava che non entrassero nel palazzo. La manifestazione era più che legittima perchè sono settimane che si sta polemizzando contro questa croce inutile e voluta solo dalla megalomania dell'attuale Governatore,Rovira.
C'erano degli striscioni che dicevano:"Sì a fabbriche, NO alla croce di Rovira"
Con tutta la miseria che c'è in Misiones si vogliono sprecare ben 22 milioni di Pesos (Circa 5 milioni e mezzo di Euro) per questa opera inutile e rifiutata anche dal clero locale.
Sui giornali si leggono peste e corna dell'attuale reggente che ha dimostrato in mille occasioni una totale insensibilità verso i problemi sociali e che ha praticato una politica devastante su tutti i fronti.
Basti pensare agli ospedali. In Misiones mancano mille infermieri nei diversi settori della salute. Gli infermieri ci sarebbero, ma non vengono assunti. Negli ospedali c'è il caos più totale. Molti medici sono precari e sottopagati o addirittura pagati in nero. Mancano gli ausili più comuni,come le bende,e ho letto anche che in certi ospedali manca il cibo e che ai malati devono procurarlo i famigliari. Cose non da terzo, ma da quinto mondo!
Ed il "Nostro" va a pensare a cose futili, sprecando fiumi di denaro e dimenticandosi delle necessità primarie dei propri concittadini.
Per fortuna fra non molto ci saranno nueve elezioni e si spera che l'insensibile sprecone riceva il benservito.
Leggendo quotidianamente i giornali locali mi sono fatto un'idea abbastanza approfondita di come funzionano le cose da queste parti. Un disastro! e ringrazio sempre Dio per i nostri politici che,pur con tutte le loro magagne e piccinità, hanno saputo costruire negli anni un'Italia che stà a testa alta fra le prospere e migliori nazioni del mondo.
(N.B. Le foto fanno vedere qualcosa del panificio dove lavoro. Anche qui ci sarebbe bisogno di metter mano)