17 aprile, 2007

Bi-lancio

O Ora me ne sono andato da Posadas e posso fare un bilancio del periodo che vi ho trascorso.In questi quattro mesi abbondanti ho concluso ben poco. All' inizio ho aiutato il contabile nel controllare l' inventario dei materiali ed attrezzature della falegnameria. Tutto 'e stato messo in ordine, avendo registrato fino all' ultimo chiodo, ma ho visto che poi non sono andati avanti con la tenuta delle entrate e uscite dei materiali. Lavoro inutile, quindi. Ora, per fortuna, una signora ha preso in mano la situazione e per il futuro andrá tutto molto meglio.
Mi sono poi occupato nella panetteria San Jorge e lì devo dire che qualcosina ho realizzato. È stato un bel periodo, lavorando assieme a persone simpatiche e capaci.
Ecco, quello che mi é rimasto di questi mesi in Argentina sono i contatti umani che ho potuto allacciare. Già nel primo giorno ho avuto la fortuna di incontrare una simpaticissima ragazza italiana,Luisa, con la quale mi sono subito trovato bene. Nelle poche settimane della sua permanenza a Posadas ho avuto modo di apprezzarla e stimarla.
C'era,poi, Roberto che trascorreva ogni fine settimana nella casetta degli ospiti mentre durante la settimana sgobbava e sudava in Santa Ana, cercando di insegnare nuovi metodi di lavoro ad una famiglia di contadini.
Anche con gli zii di Enrico è stato piacevole
È arrivato anche Marco, ragazzo in gamba di Belluno, sempre pronto a giocare con i bimbi che adorava ed ottimo cuoco.
Come ne ho già accennato, nella rivendita di pane la gente è stata sempre cordiale con me. Mi hanno colpito in modo particolare la dolcezza, la tranquillitá di Alicia, responsabile di quel panificio. Pur incinta ed a volte con diversi disturbi, non l'ho mai sentita lamentarsi ed é sempre stata presente allontanandosi dal lavoro solo per il tempo strettamente necessario ai controlli medici dovuti al suo stato.
Anche Monica é stata un'ottima collega e non posso dimenticare Sara con la quale, però ho lavorato poco.
Ho avuto, invece, pochi contatti con le ragazze della casa di accoglienza, immensamente meno delle volte precedenti. Il fatto è che le altre volte pranzavo e cenavo con loro, mentre questa volta, tolta qualche rara occasione, non è stato così. Prima mi fermavo da loro a far quattro chiacchiere, a giocare con i loro figli, e questo faceva sì che si instaurassero legami di amicizia.
Quest'ultima volta ho dovuto arrangiarmi con il cibo ed io, per evitare di dover spadellare, spessissimo sono andato a mangiare in qualche ristorantino del Centro città. (Per fortuna costava molto poco...)
Anche durante le feste ho fatto così e poi, già che mi trovavo in città,vi rimanevo per i fatti miei.
Ho notato, poi, che la incaricata della gestione della casa non mi avvisava mai quando arrivava qualche visita dall'Italia, nè quando si festeggiavano dei compleanni. Dei compleanni l'ho sempre saputo per vie traverse e degli arrivi dall'Italia quando me li trovavo in casa. Questo ha contributo a staccarmi sempre di più dall' Hogar, comprendendo che non ero ben accetto.
Questa freddezza nei rapporti extra lavorativi è stato il punto negativo nel mio soggiorno a Posadas. Quando me ne sono andato i miei saluti sono stati, per loro, molto formali e rapidi.
Non si può avere tutto dalla vita...
Ora qui a Foz stò bene in casa del mio amico Camilo che abita in una bella casetta in periferia e stó aspettando il giorno della partenza visitando cascate e parchi vari di cui abbonda la provincia.
Un saluto a tutti
(La foto riguarda il primo compleanno di Bruno, figlio di Claudia, una delle ragazze-madri che in verità è stata la più cordiale di tutte. Di lei posso dire solo bene)

3 Comments:

At 12:28 PM, Anonymous Anonimo said...

Ciao carissimo Claudio,
bello leggere le tue storie e i tuoi pensieri riguardo alla vita... Sono sicuro che stai raccogliendo esperienze indimenticabili lungo il tuo cammino con tutte le persone che incontri...
Tanta pace e serenita' ancora,
Ivan, il simil viaggiatore pellegrino :-)

 
At 6:12 PM, Anonymous Anonimo said...

caro Claudio
sempre il fine giustifica i mezzi e a volte anche il comportamento che si riceve rispecchia il nostro modo di porci nei confronti di chi ci sta davanti, quindi bisogna innanzitutto analizzare prima il nostro modo di fare e magari metterci nei panni di chi abbiamo difronte e valutare come ci comporteremmo di conseguenza... forse ...e dico forse ...ci comporteremmo nello stesso modo.
secondo me se tu avessi chiesto il perchè delle cose che non ti sembravano carine, giuste, corrette e piacevoli per te direttamente alla fonte forse avresti capito, e magari anche approvato, e sopratutto si sarebbero potuto evitare atteggiamenti e situazioni antipatici da entrambi le parti.
mentre ti scrivo mi viene da dire che anche la controparte avrebbe potuto parlarti chiaramente se c'era qualcosa che non andava...
ma vedi quanto è difficile ...parlarsi...chiarire...cercare di capire...
se imparassimo a farlo tutti!!!!
forse tante "guerre" non si sarebbero fatte e saremmo tutti più sereni.
un bacio da chi sai tu

 
At 6:22 PM, Anonymous Anonimo said...

"Ho avuto pochi contatti con le ragazze madri della casa di accoglienza"... Scrive Claudio.
Sono stata a Posadas con mio marito e mia figlia per poche settimane; e abbiamo avuto un "forte legame" sia con le ragazze che con i loro figli.
Per "allacciare" questi legami, non è assuolutamente necessario pranzare e cenare sempre insieme.
I bambini..... Come si fa ad essere indifferenti nei loro confronti, sono esserini da amaresempre pronti al sorriso. Accarezzarli, coccolarli, farli giocare e magari fargli trovare un chupetin!!! Sentire le loro risate, i loro schiamazzi, i loro pianti, guardarli correre,saltare e ensuciarse. Leggere loro qualche favola, insegnargli a pintar, insegnargli il girotondo........
Questo è ciò che ci portiamo nel cuore, la gioia di aver dato loro tanto con poco.
Claudio, lei ricorderà la sera del 16/12/06 che tutti insieme, comprese le ragazze dell'hogar abbiamo cenato alla festa dei panrttieri, nella sala giochi della guarderia. Alla cena de la Noche Buena ( vigilia di Natale), alla cena dell'ultimo dell'anno, al pranzo di Capodanno, lei è sempre stato invitato all'hogar. Il 6 gennaio sono stati batezzati due bambini, per questo avvenimento abbiamo cenato e fatto festa all'hogar tutti insieme, lei compreso.
Per QUASI TUTTE le sere della nostra permanenza nela casetta degli ospiti lei E' STATO INVITATO alla NOSTRA tavola. Da parte sua non c'è mai stato molto "calore" nonostante i nostri sforzi, nè la minima collaborazione.
Un'altra cosa mi ha sorpreso: la cordialità di Claudia, mamma di Bruno. Strano..... Era l'unica ragazza molto chiusa e fredda!!!!!!! Comunque Claudio si ricordi che: ricevere è bello... donare è MERAVIGLIOSO!
SERENELLA BOVO

 

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