30 agosto, 2007

Leggendo...

In questi giorni ho trovato il tempo di leggere due libri molto interessanti. Il primo, intitolato:
"Non uccidere la farfalla" l' ho letto d' un fiato in una serata (160 pagine). Parla dell' amore, un amore totalizzante, esagerato, che poi, per una grave disgrazia si scioglie, ma poi si riannoda..
Coinvolgente al massimo e scritto con quell' inconfondibile stile che usa anche il grande scrittore Paulo Coelho. Mi sembrava di essere trasportato nell'atmosfera fiabesca, surreale del romanzo"Brida" (di Coelho), libro che mi ha regalato una cara amica e che ho letto quando ero in Argentina.
Il secondo e' un libro piu' prosaico, dal titolo:"Le suore, sono donne?"
Si tratta di un libro-inchiesta sulle religiose francesi. Scritto negli anni '70, probabilmente descrive una realta' che al tempo d' oggi e' profondamente mutata, ma non per questo e' stato meno interessante leggerlo. Io ho trascorso 4 anni della mia giovinezza in un collegio gestito da preti e negli ultimi 13 anni ho frequentato spesso ed a lungo sia monaci che monache. In quel libro vi ho ritrovato molti degli atteggiamenti che ho esperimentato di persona. Anche le prevaricazioni (fatte, s' intende, a fin di bene) un certo uso incompetente del denaro, una certa gelosia dei propri spazi.
A proposito di "uso incompetente del denaro"mi vengono alla mente episodi ai quali ho assistito io stesso. Muri costruiti e poi abbattuti il giorno stesso, cambiamenti in corso d' opera che facevano modificare il gia' fatto e finito. Ho assistito una volta anche al rifacimento di bagni terminati da pochi giorni. Un privato, difficilmente farebbe e disfacerebbe le cose in questo modo.
E' bene vero che "Il denaro e' lo sterco del diavolo", ma utilizzarlo con piu' criterio a volte sarebbe saggio.
Per quel che riguarda la "gelosia dei propri spazi" basta guardarsi attorno per vedere quante abitazioni in possesso della Chiesa siano sottoutilizzate. Anche qui, dove sto' attualmente, si vedono enormi spazi abitati da 4 gatti.
Questo libro mi ha dato materia abbondante di meditazione. Peccato che debba meditare senza poter contemplare le stelle come facevo a Razem, in montagna. Purtroppo anche qui la civilta' (?) rende il cielo sfocato e non si riesce a vedere nulla.

28 agosto, 2007

E' cosi'...

Mi fa sempre stringere il cuore quando vedo sui marciapiedi bambini o bambine di 6-7 anni accovacciati e con sulle ginocchia bimbetti di pochi anni addormentati.
Chiedono la carita' e' chiaro, ma mi viene una rabbia atroce verso i loro genitori che sfruttano in modo cosi' spudorato i propri figli. Il bimbo addormentato per terra, a volte, se ne sta' quieto per ore. Passi e lo vedi cosi', immobile, passi dopo due ore e lo trovi nella stessa posizione. Con certezza e' stato drogato altrimenti nessun bambino rimarrebbe cosi' a lungo addormentato su di un marciapiede.
Quello che ti fa impressione e' il fatto che queste cose succedono in centro citta' a pochi metri da caserme ed ospedali. Le autorita' guardano altrove.
Forse non c' e' rimedio a tanta miseria, forse hanno provato a scacciarli e sono tornati, ma non e' scacciandoli che si risolve il problema.
Le istituzioni caritatevoli fanno quel che possono, ma il problema e' troppo vistoso perche' si possa rimediare con la buona volonta'.
L'intervento dello Stato dovrebbe essere massiccio e puntuale. Mancano i soldi, dicono, ma per le c......e si trovano sempre!
Quel che ti fa traboccare la bile e' anche il fatto che le Autorita' mettano pali fra le ruote a chi si da da fare per lenire queste miserie. Una giovane italiana che gestisce una casa-famiglia mi ha detto che deve sempre lottare contro l' ottusita' burocratica. Gli uffici di Igiene sono venuti a contestarle il fatto che nella struttura che dirige, assieme al marito, ci sono troppi bambini. L'indice di affollamento, secondo loro, e' stato superato. Pretenderebbero anche, queste facce di bronzo, che pagasse le tasse come fosse una impresa qualsiasi. Lei tira avanti con le offerte che giungono dall'Italia, mantiene una decina di ragazzi albanesi che altrimenti sarebbero chissa' dove ed hanno ancora la spudoratezza di chiedere le tasse! E vi posso garantire che le casette prefabbricate sono linde, ben tenute e sufficientemente spaziose.
Il ridicolo e' che a pochi metri- POCHI METRI -vive una comunita' di zingari in catapecchie dove si affollano anche in dieci in pochi metri quadrati. Andassero li' ad applicarer i loro "indici di affollamento!" Ma, naturalmemte, dagli zingari non c' e' niente da spillare...
Sono incavolato nero....

26 agosto, 2007

Poesie


Oggi trascrivo alcune poesie che ho trovato sfogliando dei libri della piccola biblioteca della casa dove dimoro.
1) Verso la meta
Io non so di che pianto
tremarmi il cuor mi sento.
Da incognito sgomento
ho lo spirito affranto.
Solo, innanzi al mistero
che mi circonda, io penso
al sempiterno oblio
e cerco morte e spero
di rivivere, o Dio,
nel tuo palpito immenso.
(Don Tebaldo Pellizzari)
2) SOGNO
Cosi', cosi', le tue bianche manine
ne le mie mani,oh, lasciami guardare
gli occhi tuoi belli, lasciami sognare
un lungo incanto di cose divine!
Sai, bimba?, in cor mi piange, senza fine,
un' onda assidua di lacrime amare
e son qui, solo, e fu vano cercare
vano sperare! e piango, senza fine!
Nausea la vita,riso di chimera
la gloria; fango il bacio de l' amore...
Ed io ti guardo negli occhi e le mani
ti stringo e chiedo a te la primavera
de' miei begli anni e a te chiedo il fulgore
di tanti spenti miei sogni lontani!
(Montaghi)
3) Lo studioso
Solo, tra i libri: da le vecchie carte
t' arride un sogno di bellezza e d' arte:
parli coi Morti, ma da le finestre
entra odore di fieno e di ginestre:
s' ode per casa un lieto sfaccendare:
d' uccelli e bimbi un vispo cinguettare:
ascolti: e su la pagina erudita
TI FIORISCON LE VOCI DELLA VITA!
(Guido Mazzoni)
Questa poesiola mi piace molto perche' ci ricorda che al di la delle scartoffie c' e' attorno a noi LA VITA.Noi,moderni, Non dobbiamo sperperarla dedicando troppo del nostro tempo a "bloggare, chattare, E-mailare, Navigare per i siti del mondo"
4) Piccola morta
Ne'placidi occhi velati
chi mai tanto sonno t' infuse?
Che peso di baci affannati
ti sta su le labbra socchiuse?
Perche' non ti svegli? non senti
che piangere intorno, che stanchi
singhiozzi, che fiochi lamenti?...
Ma tu, ma tu dormi tra i bianchi
ricami, tra i soffici veli
di quella tua urna fiorita
e sogni di fulgidi cieli
una primavera infinita.
E par che tu dica:"Si' bene,
si' dolce si vive tra tanto
tripudio di festa, si' lene
mi culla l'angelico incanto!
Non mi risvegliate!
Dormire lasciatemi in pace...
Sognare lasciatemi in pace...
Venire, non posso, non voglio tornare!
(Don Tebaldo Pellizzari)
5) Filosofia
Piangere! e' tutta l' essenza,
la sola rosa fiorita
di questa fosforescenza
che i saggi appellano vita.
Il pianto e' l' unica scienza
che gli orizzonti ne addita,
vana ogni umana sapienza
de la certezza infinita!
(G. D' Annunzio)
Sfogliando vecchi libri si trovano perle meravigliose. Mi piace ficcarci il naso. Queste poesie sono tristi, ma non disperate. Posseggono una levita' che fa' accettare anche la morte.

25 agosto, 2007

Varie




L' Albania avrebbe molte potenzialita' turistiche, ma non le curano (parlo della zona dove io vivo).

Ho trascorso due settimane al mare e sono rimasto sconcertato nel vedere l'abbandono di quelle spiagge. Possibile che non capiscano che i villeggianti se ne stanno lontani dalle zone sporche, rigurgitanti di immondizie di ogni genere? Chi va a bagnarsi in mezzo a sacchetti di plastica, intrugli indefiniti, senza servizi igienici?E'vero che nell' emergenza uno usa il mare come capiente tazza WC, ma...Non parliamo, poi, del lago di Scutari il quale e' messo molto peggio del mare. Sull' Adriatico le onde si occupano di fare un po' di pulizia, sul lago tutto rimane a riva impigliato nei canneti. Ci sono dei bei ristorantini lungo la spiaggia, con delle terrazze che danno sul lago, ma sporgendosi un poco ti ritrovi ad ammirare una discarica a cielo aperto che ti fa passare l' appetito. Ai gestori va bene cosi'...contenti loro..

In citta', una caratteristica che salta all' occhio sono le numerose persone che invece di usare i marciapiedi camminano sulla sede stradale.Basta guardare i marciapiedi e se ne capisce il perche'. Sembrano un percorso di guerra. Buchi, scalini, dissesti vari. Non vedi 50 metri lisci e regolari. Come se non bastasse i numerosi bar li invadono con tavolini e sedie,biciclette poste per traverso, moto ed auto che li usano come parcheggio completano il sentiero ad ostacoli.Una carrozzina non potrebbe mai passarci ed anche a piedi trovi sempre intralci per cui e' preferibile la sede stradale pur con tutti i suoi pericoli.

Durante le numerose ore nelle quali manca la luce i generatori posti sui marciapiedi completano l' intasamento.

Il problema della corrente elettrica e' molto grave. Per circa 12 ore al giorno manca. Dove vivo io quando manca siamo senza acqua perche' le pompe non funzionano. Quando ci si accorge che la luce e' arrivata si deve cercare di approfittarne.Doccia, lavaggio di piatti e robe varie. E' bene anche scegliere quei momenti per i propri bisogni.

Bisogna anche stare attenti a cosa si fa'. Per esempio, se apri un rubinetto e non viene acqua,ricordati di richiuderlo, altrimenti quando arrivera' potresti inondare la casa. Altrettanto e' per le lampadine, possono rimanere accese ore ed ore senza motivo. Un grosso problema e' dato dai frigo. Bisogna metterci roba non troppo delicata perche' fra gela-sgela-rigela va tutto in malora.L' altro giorno una vaschetta di gelato, diventato acqua, l' ho gettata perche'non mi sono piu' fidato nemmeno a "berlo".

Nonostante tutto ci si abitua anche a questi disguidi e dopo un po' di tempo si prende la faccenda con filosofia.

23 agosto, 2007

Suoni


Spesso salivo sulla collinetta adiacente alla casa dove soggiornavamo, un po' per poter ammirare il panorama ma anche per poter trasmettere SMS. Infatti in casa non c' era campo, per comunicare si doveva fare la passeggiatina sul colle, pochi passi in verita'.Era bello lassu', la vista spaziava sulle montagne, nessuno ti disturbava. Solo lo stormire delle fronde rompeva l'arcano silenzio
Il silenzio! E' cio' che piu' amo.Poter stare con se' stessi, senza distrazioni, senza l'incessante bla-bla-bla di radioline, con le loro futili chiacchiere, pubblicita', senza il rombo di motori (con le loro puzze). Ke pace,ke bello!
Io non sono contro le invenzioni moderne, altrimenti non sarei qui a "bloggare", ma quello che mi disturba e' la imposizione che ti fanno. Entri in un negozio e bla-bla-bla, in un bar e bla-bla-bla,anche in certi autobus sempre l'eterno bla-bla-bla. Non puoi piu' scegliere in pace cosa comperare , non puoi piu' berti un caffe', leggendo il giornale in tranquillita'; c' e'sempre chi ti impone musica non richiesta, spesso la TV (ma chi va al bar per guardare la TV?) insomma, di queste modernita' io ne farei volentieri a meno.
Saro' un matusa, qualcuno potrebbe anche giudicarmi un "rinco",ma vorrei poter scegliere io quando come e cosa ascoltare o vedere e non dovermi sorbire le imposizioni altrui.
Termino riprendendo una bella frase che oggi appare nel mio diario:
Podemos pagar un prestamo de oro, pero siempre estaremos en deuda con quienes nos han brindado un trato amable. (Proverbio malese)

22 agosto, 2007

Razem 3





I ragazzi(e) amano molto la musica. Il ragazzo che si vede con la radio all' orecchio si animava tutto quando sentiva musica.E gli piaceva anche ballare e pur avendo gravi impedimenti motori si metteva a dondolare seguendo bene i ritmi. Sono convinto che la musico-terapia farebbe molto bene a tutti. A volte si assisteva a veri e propri capricci per poter tenere in mano la radio, ma non sempre era possibile lasciarglielo fare perche' non erano molto attenti a come trattare l' aggeggio.
Nella seconda foto si vede una ragazza cicciotta vicino a me. A lei piaceva cantare e certe volte si scatenava ballando allegramente.A quella inginocchiata piaceva invece giocare a pallone, l' altra, appoggiata a me era completamente assente e si animava solo quando le si accarezzava la testa. Nel gruppo c'erano alcune ragazze abuliche e che solo di tanto in tanto e per poco si animavano un poco.
Fra i ragazzi ce n'era uno che si metteva tranquillo a giocare con pezzetti di legno e trascorreva ore, muto, silenzioso a "costruire". Un altro era sempre in movimento parlando fra se' e se', chissa' di che cosa. Anche di notte era sempre in giro per il corridoio. Dormiva pochissimo e nonostante tutto era sempre attivo. Un altro ancora non camminava, ma correva saltando, in moto perpetuo. Il piu' anziano di tutti in gioventu' era una persona normale che frequentava il Conservatorio musicale. Una malattia lo ha ridotto molto male sia fisicamente che mentalmente. Anche lui passava tutto il giorno conversando con ipotetici interlocutori, ma a volte aveva sprazzi di normalita' ed allora si metteva a cantare pezzi d' opera con una bellissima voce. Purtroppo erano solo brevi intervalli e poi ripiombava nel suo mondo popolato di fantasmi.
Il contatto con queste miserie umane mi ha profondamente colpito e mi fa ringraziare il Cielo della mia normalita', anche se ogni tanto ci sono degli acciacchi passeggeri.
Ora basta con Razem, la finisco qui. Nei prossimi blog spero di avere cose piu' allegre da raccontare.

21 agosto, 2007

Razem 2




Alla sera mi sono messo piu' di una volta a contemplare il cielo stellato. Erano anni che non vedevo tante stelle e cosi' nitidamente. Le luci a Razem erano molto scarse, la illuminazione pubblica, assente e cio' permetteva una visione eccezionale del firmamento. Mi stupivo della brillantezza e della quantita' enorme di corpi celesti che riuscivo ad individuare, cosa ormai impossibile nella citta' a causa dell' inquinamento luminoso. Me ne restavo minuti e minuti, affascinato dalla bellezza del creato e mi venivano alla mente altre notti, sempre in Albania, dove passavo delle ore, a volte, in contemplazione delle costellazioni. In quell' epoca (sette anni fa) era ancora piu' spettacolare perche' nel paesino di Nenshat dove abitavo dalle 22 in poi non c'era piu' elettricita' e niente ti impediva la vista. Si aggiunga a tutto questo anche l'assoluto silenzio ed avrete un' idea dell' incanto di quei momenti. Questi momenti magici, senza interferenze, mi hanno sempre profondamente impressionato. Nel turbine della nostra civilta' stiamo perdendo queste semplici, ma insostituibili sensazioni.
Peccato!


20 agosto, 2007

Razem




Anche i 15 giorni a Razem sono terminati. La localita', posta a circa 1.100 metri s.l.m. si presenta bene. L' aria pura ci ha ritemprati e le fresche notti ci hanno fatto gustare sonni tranquilli (salvo complicazioni). Le complicazioni erano date soprattutto da qualche ragazzo o ragazza che nel cuore della notte si metteva ad urlare, anche senza motivo, cosi' perche' gli andava. La imprevedibilita' dei comportamenti dei ragazzi(e) era cio' che piu' ci faceva stare con il fiato sospeso. Non era raro il caso che qualcuno di loro si mettesse all' improvviso ad emettere urlacci come se lo stessero sgozzando. L'intervento tranquillizzante della suora o di Fabrizio, il responsabile, rimettevano tutto a posto. C' erano poi i capricci di chi non voleva saperne di mangiare o mangiava in modo scomposto imbrattando mezzo tavolo. Anche li' con le buone o con un po' di severita' si riusciva a far finire il pasto.
Io avevo sempre da fare con il mio amico Eli che era incredibilmente lento in tutto e naturalmemte anche con il cibo. Con pazienza lo imboccavo come si fa con i bambini piccoli. Un boccone per mamma, uno per papa', uno per la zia....e cosi' via.Cio' che mi ha colpito in questa esperienza e' stato il dover trattare con adulti come si fa con i bambini. Al mattino lavarli (non tutti in verita') vedere che si vestissero in modo corretto,durante il giorno assisterli in tutte le loro necessita' come pulirsi il naso, pulire le bave, per alcuni anche accompagnarli al bagno, e cosi' via.. Per la prima volta in vita mia ho cambiato un pannolone, io che solo poche volte avevo canbiato il pannolino ai miei figli. Farlo, pero' con un adulto...
Qui veramente ho perso tutto quel senso di schifo che normalmente avevo nella vita di tutti i giorni.
E' stata dura, ma ce l' ho fatta.


06 agosto, 2007

Un po' di tutto





E' ben vero che spesso vengo invitato qui e la' a pranzo o a cena, ma poi so anche mettere mano alle umili faccende domestiche. Si meravigliano un po' non essendo abituati a vedere dei maschi affacendati al lavello, ma non importa.
Oggi siamo stati a Rasem, una localita' in montagna, dove abbiamo preparato la struttura per accogliere domani i ragazzi della casa-famiglia che vi trascorreranno due settimane. E' una bella localita' a 1100 m. s.l.m., circondata da montagne un po' brulle, ma interessanti da vedere. La colonia appartiene alla Curia. Si tratta di una moderna struttura con diverse camere, tutte con bagno ed alcuni dormitori. I ragazzi dormiranno tutti nello stesso stanzone perche' hanno bisogno di frequente sorveglianza. Anch'io comparto la stanza con altri due accompagnatori. Dovranno sopportare il mio russare, non li invidio...
Le montagne di questa parte dell'Albania sono spoglie ed e' stata una vera sorpresa sfociare in una localita' abbastanza alberata dopo chilometri di erta strada fiancheggiata da arbusti spinosi buoni solo per le capre.
Ci sono poche case, l' internet non esiste e per queste due settimane dovro' pazientare. Per fortuna il telefonino va bene. Basta scostarsi un poco dalla costruzione e si puo' comunicare, ma in casa siamo a secco di segnale.
La tranquillita' del luogo sara' un balsamo per chiunque. La scarsita' di corrente elettrica ci terra' a freno anche dal vedere troppa TV (io comunque, da quando sono qui l' avro' vista si e no 5 minuti, e NON mi manca..)
Il problema della luce e' veramente grave. Manca spesso per ore, anche in citta', ed allora si sopperisce con generatori posti un po' dovunque. Per chi deve lavorare e' un freno non indifferente alle attivita'. Io frequento da anni l'Albania, ma non mi sembra che in tutto questo tempo ci sia stato un miglioramento in merito. Bisogna dire pero', che alcun tempo fa, durante la campagna elettorale, la elettricita' non mancava mai. Potenza della democrazia....(:-)
La ragazza della foto e' una signorina che conosco da quando era scolaretta. E' una brava fanciulla piena di buona volonta' per migliorare la propria posizione. Abita in un paesucolo a 30 km. da Scutari e la sua famiglia viva principalmenmte dei prodotti della terra. Una mucca (muuuuuh?)
un maiale, qualche gallina e quanto danno i campi, qualche soldino che proviene da lavori sporadici del capo famiglia, tutta qui l' economia che sostenta la famigliola composta dai genitori da due figlie e da un maschietto. Io le daro' una mano per le spese che incontrera' nel proseguimenti degli studi.
La mia permanenza da queste parti si sta' rivelando molto positiva, pur con le limitazioni inevitabili e spero di poterci ritornare spesso. Invece di recarmi per mesi in America del Sud, ogni tanto faro' un salto da queste parti. Vedremo cosa mi riserbera' il futuro.
Ora vi invio delle belle frasi che ho scaricato da Internet.
No pierdas el tren de tu vida una vez mas.
La suerte no es de aquel que la encuentra,
sino de aquel que la busca
y la llama continuamente.
(U. Kolmeier)
En el arte de navegar por la vida,
el hombre sabio disntingue que
lo importante no es como soplan los vientes
sino como se ubican las velas.
(G. Casatella')
Cada hombre posee interiormente
dos ojos:uno le sirve para verse
a si mismo tal come es, y el otro
para verse tal como deberia ser.
(M. Gandhi)
No son las ideas ni la cultura
las que constituyen lo intimo
de la persona, sino que lo son
sus sentimientos.
(G.Colombaro)
Un saluto dai Balcani da
O Viralata


03 agosto, 2007

Misteri


Dove iniziano i binari e dove finiscono?Me lo stavo chiedendo qualche settimana fa scattando la foto dal treno che mi stava portando a Bari. Tu vai, vai e non terminano mai. Ci sono sempre nuovi scambi, nuove connessioni che ti indirizzano verso altri orizzonti.
Un giorno mi piacerebbe salire su di un treno e partire senza meta, lasciandomi trasportare dal capriccio o dalla ispirazione del momento. Viaggiare per il gusto di viaggiare, senza scopo, lasciando sfilare davanti a me nuovi panorami (ma in fondo tutti i panorami sono uguali), lasciandomi sommergere come in un sogno dal monotono rumore delle ruote.
Vivere alla giornata, senza nemmeno poter immaginare cio' che mi aspetta di li' a poco.
Solo allora mi sentirei veramente "O Viralata" (cane randagio) come mi firmo nelle E-mail.

02 agosto, 2007

Lopa muuuh! (ri-seguito)







Una delle cose che piu' mi hanno impressionato durante i pasti e' stata la voracita' con la quale alcuni ragazzi si gettavano letteralmente sul cibo come se avessero timore di rimanerne senza. In un paio di minuti spariva un piatto di pasta e poi ne richiedevano un secondo e poi un terzo, tutto ingoiato a velocita' mai viste. Eppure tutti sono magri, ma cio' si spiega con la attivita' frenetica che conducono durante la giornata. Sono irrequieti al massimo e cosi' consumano energie piu' di un manovale addetto a lavori pesanti.
Questi ragazzi cosi' famelici continuano a muoversi, a saltare. Ogni loro movimento e' scattante e cosi'per ore ed ore. Eli, invece, il ragazzo che era con me, era la lentezza personificata ed era veramente un grande contrasto vedere i due famelici accanto all' altro che bisognava imboccare e pregare perche' ingoiasse qualche boccone.
La ragazzina che appare nella foto sedeva tutto il giorno su di una sedia, con un bicchiere di plastica in mano, dondolandosi avanti e indietro. Deve avere degli addominali d' acciaio.
Un altro ragazzo aveva uno strano modo di comportarsi. Si appoggiava ad un albero, sfregando il fondo schiena contro il tronco e sempre per tempi lunghissimi.
Io, come ho detto in precedenza, mi irrito fortemente quando qualcuno compie movimenti ritmici, ma stranamente le manie dei ragazzi del campeggio non mi hanno mai agitato.
C' era, poi, un giovane che non faceva che camminare avanti e indietro per tutto il giorno, ed anche parte della notte, borbottando in continuazione frasi incomprensibili.
Vedendo tutte queste miserie, c' e' da ringraziare il Cielo della nostra normalita' anche se a volte veniamo disturbati da qualche acciacco.
Qui finisce la mini-serie "Lopa muuuh!" Quando, fra un paio di settimane ritornero' dal campeggio in montagna proseguiro'.
Hasta la victoria siempre!!!

01 agosto, 2007

Lopa muuuh! (segue)



In questo mio soggiorno al mare ho conosciuto delle persone straordinarie. Prima fra tutte,Don Alberto Ares, un prete novello gesuita, proveniente dalla Spagna. E' stato ordinato sacerdote poco piu' di un mese fa ed ha voluto trascorrere un periodo in Albania dove un folto gruppo di spagnoli da anni passano parte delle proprie vacanze come volontari. Non si e' tirato indietro mai, nemmeno davanti ai lavori piu' ingrati. Ha servito a tavola, ha lavato i piatti, ha seguito con pazienza alcuni ragazzi certamente piu' problematici dei due che avevo io. Un esempio mirabile di umilta' e servizio.
C' era poi una docente di latino, spagnola, che da anni si dedica a queste vacanze alternative, e poi un giovane che sta compiendo un anno di servizio civile e molti altri.
Un incontro particolarmente importante lo ho avuto con una ragazzina (17 anni, mi hanno detto) affetta da quella malattia per cui i bambini invecchiano precocemente (non ne so il termine tecnico). Ebbene, era affascinante vedere come lei vivesse con serenita' e senza imbarazzi la propria condizione. Piccolissima, a mio avviso circa un metro o poco piu', con l'aspetto di una ottantenne, ma piena di energia e voglia di vivere. Intelligente, conosce perfettamente l' italiano ed anche civettuola. Infatti, si vestiva sempre come una signorinetta moderna (piercing al naso ed all' ombelico) sempre pronta a ballare con grazia e vigore. Il contrasto fra il suo aspetto decrepito e la sua energia era veramente stridente.
Ho incontrato anche Ardiana, una prof. di matematica ed informatica, con la quale ho avuto delle interessanti conversazioni.
Qualcuno non ce l' ha fatta. Un giovane, dopo una settimana ha chiesto di andarsene perche' non sopportava quel tipo di vita. Un' altra ragazza che doveva rimanere anche per un secondo turno ha chiesto di potersene andare dopo il primo; non ce la faceva piu'.
Non tutti sopportano vacanze in segregazione. Niente TV, niente radio, niente giornali, sempre a contatto con problemi ai quali non si e' abituati. E' dura, ma anche stimolante. Io, non ho avuto difficolta' a starmene senza gli idoli moderni (TV-radio-notizie varie) Alla fine si vive anche senza TV spazzatura e senza le chiacchiere inconcludenti dei politici e le pubblicita' ossessive che ti aggrediscono ascoltando i programmi. Un periodo disintossicante. Mi sono anche dissintossicato dalla caffeina. Potevo bere solo un mini caffe' al mattino ed uno a mezzogiorno. Per me, che ne consumo 6-7 al di' e' stato un discreto sacrificio, ma ho superato anche questo.
Ci sono stati anche alcuni episodi sgradevoli a causa degli scatti di rabbia che ogni tanto assalivano alcuni ragazzi che, se non controllati, potevano anche sfociare in grossi guai. Per fortuna, l' attenzione continua dei volontari ha saputo scongiurare il peggio.
Ora, fra pochi giorni andremo in montagna,ma solo con i ragazzi della Casa di accoglienza della Madonnina del Grappa. Sara' piu' tranquillo. Saremo una trentina di persone o poco meno e non 90 come al campeggio.
Grosso modo, ho raccontato per sommi capi la mia esperienza. Alla prossima!

P.S. La ragazzina in piedi si chiama Marta, e' assente, calma, vive nel proprio limbo.
Nell' altra foto la ragazza con il berretto e' una volontaria,Ardiana, e la ragazza in costume Buce che sta sempre a piagnucolare per ogni nonnulla e questo per attirare l' attenzione. Passa rapidamente dal pianto al riso.
Nell' altra foto, sono io con il mio pupillo,Eli.