Razem
Anche i 15 giorni a Razem sono terminati. La localita', posta a circa 1.100 metri s.l.m. si presenta bene. L' aria pura ci ha ritemprati e le fresche notti ci hanno fatto gustare sonni tranquilli (salvo complicazioni). Le complicazioni erano date soprattutto da qualche ragazzo o ragazza che nel cuore della notte si metteva ad urlare, anche senza motivo, cosi' perche' gli andava. La imprevedibilita' dei comportamenti dei ragazzi(e) era cio' che piu' ci faceva stare con il fiato sospeso. Non era raro il caso che qualcuno di loro si mettesse all' improvviso ad emettere urlacci come se lo stessero sgozzando. L'intervento tranquillizzante della suora o di Fabrizio, il responsabile, rimettevano tutto a posto. C' erano poi i capricci di chi non voleva saperne di mangiare o mangiava in modo scomposto imbrattando mezzo tavolo. Anche li' con le buone o con un po' di severita' si riusciva a far finire il pasto.
Io avevo sempre da fare con il mio amico Eli che era incredibilmente lento in tutto e naturalmemte anche con il cibo. Con pazienza lo imboccavo come si fa con i bambini piccoli. Un boccone per mamma, uno per papa', uno per la zia....e cosi' via.Cio' che mi ha colpito in questa esperienza e' stato il dover trattare con adulti come si fa con i bambini. Al mattino lavarli (non tutti in verita') vedere che si vestissero in modo corretto,durante il giorno assisterli in tutte le loro necessita' come pulirsi il naso, pulire le bave, per alcuni anche accompagnarli al bagno, e cosi' via.. Per la prima volta in vita mia ho cambiato un pannolone, io che solo poche volte avevo canbiato il pannolino ai miei figli. Farlo, pero' con un adulto...
Qui veramente ho perso tutto quel senso di schifo che normalmente avevo nella vita di tutti i giorni.
E' stata dura, ma ce l' ho fatta.
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