Bucato
Dopo diversi giorni di pioggia, finalmente e' ritornato il sole. Ne ho approfittato anch'io per farmi una passeggiata su di una collina posta alla periferia di Scutari. Smontato dal bus cittadino, mi sono incamminato sul ponte antico che scavalca il fiume Buna e poi ho fiancheggiato un agglomerato di case dove vivono precariamente numerose famiglia di zingari. Anch'essi avevano sfruttato il bel tempo facendo il bucato.
Come si vede dalle foto, devono aver svuotato tutti i loro armadi per far asciugare gli indumenti fradici di umidita' accumulata nel periodo di pioggia.
Questi zingari, ormai stabili nelle loro casupole, vivacchiano non si sa bene di che'. Le donne e ragazze (anche i bambini) sciamano per la citta' chiedendo l'elemosina, gli adulti vivono alle spalle delle proprie donne e figli. I frati cappuccini da alcuni anni hanno aperto una scuola elementare in due prefabbricati del vicino "Villaggio della Pace", dove gli zingarelli/e apprendono qualcosa. E' ben frequentata, mi dice il frate responsabile, e qualcuno dei ragazzi prosegue poi anche nelle scuole superiori con buon profitto.
Anche un asilo e' a disposizioni di quella comunita'.
Piano piano riusciranno ad uscire dal malefico circolo vizioso in cui vivono? Aiutati dalla cultura, certamente si'; finche' rimarranno analfabeti non ci sara' speranza per loro.
Piano piano riusciranno ad uscire dal malefico circolo vizioso in cui vivono? Aiutati dalla cultura, certamente si'; finche' rimarranno analfabeti non ci sara' speranza per loro.
Per intanto, nelle belle giornate, rallegrano la strada con i loro panni e tappeti multicolori stesi sulle reti di recinzione e sui cespugli.
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