24 ottobre, 2009

2 Novembre


(Tradotto dal giornalino "O lutador" edito a Rodeio (S. Catarina) Brasile)
Ritorno ora dal cimitero, fui a visitare i miei morti, ma scoprii:
"NON HO MORTI, i miei morti SONO VIVI"
Non si sono MAI assentati. Mi recai da loro con fiori in mano, con orazioni sulle labbra e non li trovai. Voglio smetterla con questa ricerca, perche' essi non se ne sono mai andati.
Cercare chi sta con me......li cerchero' nella mia nostalgia, nei miei silenzi.
SO CHE LORO STANNO LA', MOLTO VICINI A ME, ALLA PORTATA DEL MIO CUORE.
Ma se non faccio altro che seguire i loro passi antichi, udire le voci di ieri; se mai mi sentii abbandonato e sto sempre con loro, ma se la mia vita e' piena di antiche parole, di antichi ricordi, di visi amici COME POSSO ANDARLI A CERCARE, SE NON SI SONO MAI ALLONTANATI DA ME?
Fui a visitare i miei morti. Ritornai a casa e li ritrovai tutti li'
Stavano nelle mie finestre, nelle mie pareti, nelle mie cose, nelle mie mani, nella mia voce, nei miei passi, nei miei gesti, nel colore dei miei occhi e nel mio sorriso, nelle rughe del mio volto e nelle canzoni che ancora canto.
Ma se, quando prego, essi pregano con me le stesse Ave-Maria che mi insegnarono....allora....
NON HO MORTI DA VISITARE!!!
ESSI STANNO CON ME NELLA MIA CASA, NELLA MIA VITA E DENTRO IL MIO CUORE!
Anche Cicerone lo disse:
"Vita mortuorum in memoria est posita vivorum"
Concordo completamente con quanto sopra, infatti e' rarissimo il caso che io vada al cimitero:
i miei morti li tengo sempre dentro di me!