17 febbraio, 2008

I pomi



Quando in primavera vado a passeggio per i campi del mio paese vengo assalito da una grande tristezza vedendo i meli cosi' orribilmente storpiati.


La chiamano potatura.


Certo, perche' fruttifichino di piu' bisogna fare in questo modo. Per poter raccoglierne i frutti agevolmente bisogna decapitarli (non devono crescere troppo!) e' necessario mutilarli a destra e a manca perche' non travalichino i confini dentro cui sara' loro permesso di vivere e poi, alle prime avvisaglie di scarso rendimento....ci pensera' una moto sega.


E' la logica del profitto, massimizzato all'estremo. E' la stessa logica che costringe milioni di polli a vivere la loro misera esistenza racchiusi in pochi decimetri quadrati, ingozzati tutto il giorno perche' ingrassino in fretta. Che pena.


Mi si dira':"Ma cosa vuoi, ma perche' rompi! La carne la mangi anche tu, le mele ti piacciono e allora di che ti lamenti?"


Tutto vero, ma non riesco a non pensare quanto l'uomo sia prepotente con il Creato.

Qui in Albania spesso si vedono maiali razzolare per le strade, innumerevoli tacchini pascolare nei prati e questo mi sembra piu' naturale, meno artificioso, piu' in armonia con la Natura anche se meno redditizio. Il dio soldo non deve sempre avere la prevalenza.

Nella foto si vede anche un pino che, tagliato, viene depositato a terra da una gru.

Prima piantiamo gli alberi perche' abbelliscano e facciano ombra e poi, quando hanno raggiunto la maturaita' li seghiamo perche' pericolosi.

Vacci a capire!