10 dicembre, 2007

Il ciuco

Alle sette del mattino,
con un salto da felino,
lascio il caldo del lettino
per recarmi in magazzino.
Barba, pelo e contropelo,
un po' di crema, solo un velo,
un caffe' di poi trangugio.

Sono pronto senza indugio
a scovare, qual segugio,
libri antichi sparpagliati
che verran catalogati.
Son pimpante, in piena azione,
l' occhio pronto, penna in mano,
quando (par maledizione)
il pulsante spingo invano.

La corrente se n' e' andata,
la mia voglia vien frustrata,
siedo e attendo alcune ore
che rigiri il contatore.
Qui la luce e' un accessorio,
te la danno a contagocce.
Sembra un atto vessatorio,
e i reclami non han voce.
(:-(
Veramente, il popolo e' trattato come un somaro paziente che deve sopportare tutte le angherie. Un giorno o l'altro si spazientira' e mandera' a quel paese gli scalda sedie a cui di certo non manca la luce, anzi...
Piove a dir8 da alcuni giorni, cosi' non possono usare la scusa che manca l' acqua per far funzionare le centrali idroelettriche. La cosa piu' assurda che succede tutti i giorni e' che verso le 19, a volte anche prima, manca la corrente per una mezzora o anche un' ora, dipende (da cosa poi non si sa). L' altro giorno mi trovavo per strada quando e' diventato tutto buio. E' una sensazione estremamente spiacevole trovarsi nel buio pesto in una via che non conosci e dover avanzare a tentoni. Per fortuna i privati accendono il loro generatori e cosi' dopo pochi minuti ci si puo' muovere abbastanza agevolmente.
Paese che vai, usanze che trovi, ma a volte ci vuole la pazienza del ciuco per adattarsi.
Un saluto dall'Albania.