07 settembre, 2008

Saudade

Ieri sera non avevo voglia di andare a dormire cosi' alle 21,30 sono uscito e mi sono recato in centro citta' per svagarmi un po'. A quell'ora a Scutari c'e' poco di che svagarsi, sembra che gran parte della gente si sia gia' rintanata in casa ad abbeverarsi al micidiale strumento "appiattisci cervelli" che e' la TV.
Mi sono seduto ad un tavolino in un bar quasi deserto ed ho ordinato un caffe'.
Sono subito entrato in uno stato di nostalgica beatitudine.
Nel silenzio del bar si udiva solo la musica da me preferita. L'aria era invasa dalle note delle canzoni di Julio Iglesias ed altri cantanti spagnoli. Le note di quelle canzoni mi hanno trasportato nell'America Latina dove ho trascorso anni e dove mi imbevevo di quelle melodie.
Ho rivissuto momenti emozionanti della mia vita laggiu' e sono stato pervaso da una profonda "saudade" di quel periodo argentin-brasiliano.
Specialmente il Brasile mi e' rimasto nel cuore. La melodiosa cantilena del loro portoghese,ben lontana dall'aspro accento di quello parlato in Portogallo, mi risuona ancora negli orecchi.
Mi ricordo che una volta a Foz do Iguazu all'ascoltare quell'ondulato modo di parlare mi sono sentito subito come se fossi a casa mia.
Ho fatto il paragone con questa lingua albanese cosi' ostica per me. Ho trascorso in questa terra circa due anni ed ancora non riesco a memorizzare una frase comune. Eppure io non ho mai avuto difficolta' con le lingue straniere e me la cavo dignitosamente in ben cinque idiomi, ma con l'albanese non c'e' niente da fare. Sara' qualche blocco mentale...
Ritorno alle canzoni. Sono rimasto per piu' di un' ora incollato alla sedia del bar ad ascoltare rapito, immerso in un mondo quasi fatato.Le canticchiavo anche fra me e me.
Infine, quando i camerieri gia' iniziavano a chiudere bottega me ne sono andato di malavoglia portando con me quel sottile male che si chiama "saudade".

1 Comments:

At 9:50 AM, Anonymous Anonimo said...

Feel good......

 

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