20 marzo, 2007



Vedendomi seduto con un amico davanti alle bandiere dei tre stati confinanti, mi vien da pensare quanto da queste parti sia sviluppato l'orgoglio nazionale a confronto che da noi.

Ieri ho assistito ai festeggiamenti del Patrono della città di Posadas (S. Giuseppe). Dopo Messa e processione, cose da non crederci, tutti in piazza,davanti alle bandiere, hanno cantato gli inni nazionale e dellaProvincia.

Ho notato anche che negli asili tutti i giorni i bimbetti rendono omaggio alla bandiera e cantano una strofa dell'inno nazionale. Non sò se lo fanno anche nelle scuole.

Io non riesco ad immaginarmi una folla italiana,durante una festa di paese, cantando "Fratelli d'Italia 0 l' Inno al Trentino" e nemmeno i nostri bimbetti impettiti davanti alla bandiera!

Francamente preferisco la nostra indifferenza. Il nazionalismo non ha fatto altro che portare lutti e rovine. Si può essere orgogliosi della propria nazionalità senza cantare tutti i giorni:"Dovè la Vittoria? Le porga la chioma, chè schiava di Roma Iddio la creò....." oppure:"Si slancian nel cielo le guglie dentate...." (Inno al Trentino) Mah!

Ho girato abbastanza nella mia vita, visitando a lungo diversi Paesi, per sentire ancora slanci nazionalistici.

18 marzo, 2007

La legge

Che da queste parti la legge venga considerata più un accessorio che qualcosa di utile è ormai noto a molti, ma la notizia che ho letto ieri sul giornale e che si riferisce al Brasile, ha qualcosa dell'incredibile.
Si leggeva che negli stati Di San Paolo e di Rio de Janeiro negli ultimi 5 anni ci sono stati ben 7.000 (settemila) morti ammazzati dalla polizia!(Senza contare il resto del Paese!)
Se penso al can-can che hanno fatto da noi (e che a volte continua) perchè un poliziotto a Genova, per difendersi, ha ucciso un manifestante (che non stava porgendo un mazzo di fiori) mi viene proprio da dire che viviamo in un mondo pazzo. Da noi Ipergarantismo, qui invece un'assoluto sprezzo per la vita umana. Ma sarà mai possibile trovare un equilibrio?
E`notorio che in Brasile squadre di poliziotti hanno costituito "Squadre dellaMorte" e certamente è una cosa orribile, ma anche la delinquenza nelle favelas non scherza. Sono centinaia i poliziotti che ogni anno lasciano la loro vita a causa dei delinquenti.
Ad estremi mali, estremi rimedi.
P.S. La foto è in netto contrasto con le notizie riportate, ma ho voluto evidenziare la pace in cui viviamo noi,grazie al Cielo.

17 marzo, 2007

Frasi varie

1) Si tuviéramos de tolerar a los demás todo lo que permitimos a nosotros mismos, la vida seria intolerable (G. Courteline)

2) Cuando fumás, la cosa que más se consuma es tu vida...

3) Frauen wollen nie unser Glueck,sondern ihr Glueck, nue hoffen sie, dass ihr Glueck unser Glueck sei..( P. Altenberg)

4) Trabaje en esta vida como si hubieras de vivir en ella eternamente y preparate para la otra como si hubieras de morir mañana (L.Ariosto)

5) Ein glueckliches Paar:
Er tut was SIE will;Sie tut was SIE will! (P. Altenberg)

Per oggi, basta

16 marzo, 2007

Ke coisa!


Che stranezze succedono da queste parti!

Già altre volte ho avuto occasione di parlare della disastrosa situazione sanitaria nell'ospedale principale della città che, non dimentichiamolo, è il capoluogo della provincia di Misiones e che conta (la città)300.000 abitanti. Il giornale riportava ieri queste notizie incredibili.

Al pronto soccorso lavorano medici precari che lavorano in nero!Non hanno nessun tipo di assicurazione e se dovessero commettere un errore non avrebbero nessun tipo di copertura.

Mancano di tutto. Se devono applicare dei collari (per i colpi di frusta) li devono fermare con del nastro adesivo perchè sono rotti. Nastro adesivo viene anche usato in mancanza di bende!

I materassi del reparto emergenza sono ridotti male, puzzano e sarebbero da gettare nelle immondizie.

Non c'è coordinamento fra le ambulanze ed il pronto soccorso. Spesso arrivano queste ambulanze senza preavviso portando degli infortunati per i quali non c'è più posto. Si sopperisce, quando possibile, collocando materassi per terra.

L'ente pubblico si disinteressa e pensa invece a costruire inutili monumenti. Per le cavolate i soldi si trovano sempre, ma per le cose essenziali non ci sono mai.

C'è in progetto la costruzione di una croce altissima che verrebbe a costare una cifra altrettanto alta (a che servirebbe, poi...). Si vorrebbe costruire un mega polo sportivo invece di pensare a migliorare le casupole dei tanti disgraziati che devono adattarsi a vivere in tuguri.

L'amministrazione manca completamente di sensibilità sociale.

Migliaia di persone vivacchiano mangiando la sbobba delle mense pubbliche.

Sembra che il lavoro stia aumentando, ma più della metà dei lavoratori lavorano in nero e sono sottopagati. Purtroppo a questo indegno sfruttamento a volte partecipano anche degli enti che per propria vocazione dovrebbero essere esempio di correttezza.

Chi va col lupo...

Si spera che piano piano migliori la situazione perchè così come è al momento è veramnete disastrosa

13 marzo, 2007

Gita

Lo scorso fine settimana sono stato a visitare le cascate di Iguaçú. C'era con me Marco, un amico italiano, di Belluno, che stà trascorrendo un mese nella Associazione, collaborando in diversi settori. Siamo stati ospiti in Brasile di una famiglia di amici che, con grande gentilezza sono venuti a prenderci all'arrivo a Puerto Iguazú (Argentina).Sabato mattina l'ospite ci ha portati a visitare le sue terre coltivate a Soja e mais. Sono circa 200 ettari ed il padrone dice che è uno dei più piccoli coltivatori della regione... Poi, in corriera, siamo stati alle cascate che abbiamo visitato per un paio d'ore. Ci sarebbe stato molto da vedere, come, per esempio, il parco degli uccelli, ma avevamo poco tempo.
Lo spettacolo è grandioso.
Domenica mattina Camilo, il figlio del nostro ospite, ci ha portati di nuovo in Argentina per visitare la parte argentina delle cataratte. È venuto anche lui con noi. Anche questa parte è impressionante. Si può ammirare in tutta la sua potenza e maestosità la "Garganta del Diablo" (Gola del diavolo) dove si precipitano le acque del Rio Iguazú. Il rombo assordante della massa d'acqua ci fa veramente sentire nella Gola del diavolo. La nebbiolina che si innalza fino a grandi altezze ti bagna tutto, ma nessuno si sottrae pur di poter ammirare tale spettacolo.
Ritornati in città siamo stati anche a visitare il cippo che marca il punto di incontro delle tre frontiere (Argentina-Brasile-Paraguay). Anche da lì si può ammirare un panorama stupendo. Si vede il punto di confluenza del Rio Iguazú con il Rio Paranà.
Il fine settimana è stato indimenticabile pur non avendo avuto un tempo dei migliori. Era nuvoloso, ma per fortuna non è piovuto.
Sei ore di corriera ci ha riportati a Posadas sani e salvi anche se l'autista a volte aveva degli atteggiamenti alquanto bizzarri. A volte guidava con una mano sola e con l'altra beveva il mate, bevanda diffusissima, oppure fumava (e in corriera sarebbe proibito) oppure ancora, a volte, la sua ragazza gli si sedeva vicino e lui e con una mano guidava e con l'altra lisciava la coscia all'amata...
Comunque, tutto è bene quel che finisce bene.
Un saluto a voi tutti dalla caliente Argentina.

02 marzo, 2007

Peter Altenberg


Ho letto questa bella frase nel libro "Diogenes in Wien" di P. Altenberg:

Das Leben in sich langsman einstroemen lassen heisst ueberhaupt nur: LEBEN!

Alles andere ist der armselige Versuch, in rasendem Tempo der Anklage Gottes zu entfliehen, dass man fuer die Schoenheiten seiner Welt kein Auge,kein Ohr, keine Zeit uebrig habe!


Veramente, dobbiamo imparare a frenare. Non c' e' niente di piu' bello dell' osservare un tramonto, una formica operosa, un fiore che sboccia.

Va bene l'efficienza, il fare, il guadagno, la carriera, ma non dimentichiamo "Das Leben in sich langsman einstroemen lassen..."

Ho imparato questa ovvia e semplice verità e non me la prendo piu' per nulla.

In questi posti la gente la mette in pratica, forse in modo un po' troppo spinto, ma...non so' se sia migliore il nostro metodo di vita stressante o il loro.

Nella panetteria dove lavoro constato una curiosa abitudine della gente. Quasi tutti, piccoli o grandi, entrano, non salutano, e poi ti ordinano a voce bassissima quello che desiderano. All' inizio pensavo di essere un po' sordo, visto che non riuscivo a percepirne la voce, ma poi ho visto che anche le signore che lavorano con me hanno lo stesso problema e devono farsi ripetere spesso l'ordinazione sollecitando i clienti a parlare a voce piu' alta. Ne ho parlato di questo curioso modo di fare e mi hanno risposto che è dovuto alla timidezza. Mi sembra strano che la maggior parte delle persone si sentano intimidite all'entrare in una modesta panetteria per ordinare del pane, visto anche che (tolto me) chi sta' al bancone e' una di loro.

Mah! Piccoli misteri argentini.

Termino con una frase in spagnolo:

"Más que dinero necesitamos de Amor. Sólo en el Amor somos realmente seres humanos. El Amor es la fuerza que compra la felicidad! (Phil Bosmans)