La crisi
Seguo in Internet le vicende italiane. Non si sente altro che parlare di crisi,crisi,crisi.
Oggi sono stato in una cittadina non lontana da Scutari e passeggiando per le vie sono capitato davanti al Municipio dove, affisso all'albo comunale, ho letto su di un cartello scritto in inglese,quanto segue:
Il Comune ha 16.000 abitanti, la meta' in citta' e l'altra nelle campagne circostanti.
Di costoro, il 10% e' emigrato e le rimesse degli emigrati sono la maggiore entrata del comune.
La disoccupazione e' del 36% (trentasei%)
Il reddito pro-capite mensile e' di 24 $ (ventiquattro $)!!!!
320 famiglie abitano in case considerate inidonee (baracche o tuguri) e le rimanenti non sono regge.
Il bilancio comunale annuo ammonta a 1.100.000 $ che diviso per 16.000 fanno la bellezza di 69 $ pro-capite....
Penso non servano commenti.
Pensiamo ai nostri introiti, ai ricchissimi bilanci provinciali, pensiamo a come e' ben organizzata la nostra societa' trentino-tirolese e poi vediamo se abbiamo ancora coraggio di lamentarci.
Qui le paghe sono miserrime. Chi riceve 200 Euro al mese si considera fortunato. Anche personale qualificato come un dottore, per esempio, non supera di molto queste cifre. Non c'e' da stupirsi se per ogni puntura, per ogni piu' piccola visita bisogna mettere mano al portafoglio e ungere le ruote.All'ospedale bisogna portarsi la biancheria, farsi accudire dai famigliari e magari, per non mangiare la sbobba interna, e' meglio farsi portare qualcosa da casa.
Smettiamola di lamentarci e se abbiamo qualche difficolta' nel far quadrare i conti eliminiamo le spese superflue e vedremo subito che la situazione non e' poi cosi' tragica come strombazzato dalle Cassandre nostrane.
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