25 maggio, 2007

La pagliuzza
















Anni fa trascorsi tre mesi in Mozambico, nella città di Maputo. Vivevo in un bel appartamentino in centro città a poche centinaia di metri dall'ospedale e proprio di fronte al Ministero della Marina. La cosa che mi faceva imbestialire era vedere camionate di rifiuti (non esagero) accumulate agli angoli delle strade. L'immondizia veniva rimossa forse una volta al mese. Puzze tremende dovute anche al fatto che i cani squarciavano i sacchetti e molte persone facevano altrettanto in cerca di qualcosa di utile. Mi ricordo che le mie considerazioni nei confronti della municipalità e degli abitanti erano molto dure.
Lo stesso mi è capitato nei miei ripetuti soggiorni in Albania. Le sponde del lago di Scutari sono una discarica a cielo aperto. Tutti vi buttano tutto. Anche vicino a dove io vivevo, e a ridosso di una scuola elementare,c'era un deposito di lordure che quando pioveva venivano trasportate verso il lago. Se non ci pensava la pioggia, ci pensava qualcuno che ne faceva un bel falò. Quando incendiavano le spazzature per 24 ore non si respirava. Potete pensare quali potessero essere le mie considerazioni verso il Comune che non faceva niente e verso gli abitanti che se ne fregavano.
Ora leggo che anche da noi,nel Napoletano, nella civile Italia, abbiamo condizioni da terzo mondo e devo amaramente ammettere che purtroppo spesso vediamo la pagliuzza nell'occhio degli altri e non la trave nel nostro.

21 maggio, 2007

Più furbo che santo?

Spesso, quando parlo con amici, li sento commentare ironicamente il fatto che io trascorra molti mesi all'anno dedicandomi al volontariato.
Frasi del tipo:"Vai a svernare?", oppure, peggio ancora:"Sei più furbo che santo...." accompagnate da una risatina, le odo spesso anche da persone insospettabili; quando, poi, vengono a sapere che sovente mi reco in Brasile,le frecciatine,alludendo alle belle mulatte, si sprecano.
Alcuni mi dicono che se risparmiassi i soldi del viaggio, mandandone il corrispettivo laggiù,l'aiuto sarebbe molto maggiore. Altri ancora mi rinfacciano chiaro e tondo che con il mio volontariato "rubo"il lavoro a qualcuno che ne ha bisogno.
In tutto questo, devo ammetterlo, c'è un pizzico di verità.
Vado al caldo quando qui inizia il freddo, i 1.000 e rotti €uro che vengono spesi per il viaggio si potrebbero dare alle Associazioni, forse a volte si "ruba" il lavoro, ma ma io sono convinto che coloro che si aggrappano a tali argomentazioni è perché cercano un alibi alla propria inerzia.
Devono pur giustificare l'indifferenza con la quale considerano i problemi dei più sfortunati.
Per quanto mi riguarda, è certo che mi dedico al volontariato anche perché mi piace visitare nuovi posti, perché mi stimola incontrare nuove persone, conoscere altre mentalità, perché preferisco il caldo del Sud ai nostri uggiosi e freddi inverni, ma se in fondo all'anima non sentissi un pizzico di solidarietà verso quelle persone non mi adatterei a quel tipo di vita.
Sarebbe molto più facile rimanere nel mio tranquillo paesello, a grattarmi, criticando chi va a "svernare"
(N.B. nelle foto, stò "rubando lavoro...")

03 maggio, 2007

Gli orsi

Hanno ragione a dire che i Trentini sono degli orsi,io mi metto per primo nella lista.
Sono arrivato da una decina di giorni ed ho incontrato molti amici e conoscenti. Con quasi tutti ci siamo salutati con un breve cenno della mano, senza tante smancerie.
Abituato alle effusioni sud-americane, dove ti baciano ed abbracciano quasi ogni volta che ti incontrano, mi è venuto da pensare quanto siamo differenti per carattere.
Sia chiaro che preferisco la nostra riservatezza alla teatralità di laggiù. In effetti, per dimostrare affetto ed amicizia non è necessario, con gli amici, sbracciarsi ogni volta che ci si vede. Non è sempre detto che più ci si agita e più ci si voglia bene.
Mi viene in mente quanto succedeva in Brasile dove ad ogni cerimonia religiosa la chiesa era strapiena, le processioni chilometriche e poi.....miserie, miserie, miserie. Finita la cerimonia chi si preoccupava più dei dettami evangelici?
E così è con l'amicizia; secondo me vale più una stretta di mano, un sorriso appena accennato che tanto palco. Io giudico le persone dai FATTI, non dalle parole e non mi lascio certo condizionare da un abbraccio.
Con questo non voglio affermare che il modo espansivo dei sud-americani sia solo forma e niente sostanza, voglio solo dire che anche una persona riservata può dimostrare affetto in modo meno chiassoso, ma non per questo meno vero.
Queste sono considerazioni che mi vengono osservando il nostro comportamento trentino. Paese che vai..