24 febbraio, 2007

Si va avanti

Nella periferia della città si trovano ancora molte baracche come questa dove la povertà regna sovrana. Che fare? La Associazione cerca di alleviare questi bisogni creando asili, scuole, case di accoglienza, ma le necessità sono sempre superiori a quanto si possa fare.
Sono rimasto particolarmente impressionato in questi due giorni da due episodi che non dimenticherò facilmente. Ieri pomeriggio, passando per una delle strade in centro città,ho visto una ragazzino di poco più di 10 anni che dormiva sul marciapiede. Ripassando dopo circa un'ora lo stesso continuava a dormire, ma spostato un po' fuori, nell'andito di una casa.
Questa mattina passando per il barrio dove lavoro (era mezzogiorno) ho visto un altro ragazzino,anch'egli sui 10 anni, che barcollava per la via annusando della colla da un sacchetto. Questa droga dei poveri è abbastanza diffusa fra i minori di quella zona.
Nel vicini Paraguay hanno molti problemi sanitari a causa di una epidemia di dengue. Leggevo proprio oggi sul giornale che i casi accertati sono più di 10.000, ma si presume che i casi effettivi siano almeno 60.000 perchè si calcola che l'80% non venga denunciato. C'è una grande campagna per contrastare l'avanzata della malattia ed il suo diffondersi anche in Argentina. Fino ad ora qui i casi sono pochi, ma ultimamente si sono verificati anche casi di malaria che fino a qualche tempo fa era rara.
La causa è tutta delle zanzare che con le loro punture trasmettono sia il dengue che la malaria ed anche la leishmaniasi. Il clima particolarmente caldo-umido di questa estate le fa proliferare a dismisura e bisogna stare attenti a non farsi infettare. Facile per chi può comperarsi repellenti e vive in case confortevoli, molto difficile per coloro che vivono in baracche come si vede nella foto.
Io stò sempre lavorando nel panificio, al bancone di vendita,e mi piace il contatto con la gente del posto benchè a volte mi incavoli un po'.
Una cosa che mi innervosisce è l'assoluta mancanza di un minimo di buone maniere da parte di grandi e piccini. È pur vero che vengono da una zona poverissima, ma un "grazie"-"prego"- "per favore"lo potrebbero dire ed invece è difficile che qualcuno entri, saluti e chieda con un principio di educazione. Si vede che anche in famiglia non si usa...
Pur con tutte le difficoltà che incontro io ci stò volentieri, sbuffando principalmente per il terribile caldo che mi fiacca e non mi lascia dormire.
Un saluto a voi dalla "caliente" Misiones

14 febbraio, 2007

Se laora..


Salve, si va sempre avanti lavoricchiando dove possibile.
Qui, per esempio, stavo aiutando a tagliare il pane raffermo per poi seccarlo e quindi farne pane grattugiato. Ogni settimana facciamo questo lavoro per recuperare quanto rimane di invenduto.
Ho avuto possibilità di ammirare l'ingegnosità della gente. L'altro giorno ho chiesto ad una signora cosa ci facesse un tubo al neon attaccato in cima ad un palo. MI rispose che non era un tubo funzionamte, ma uno bruciato che serviva come antenna della TV e che funzionava benissimo senza dover spendere a comperare antenne.
Ci vorrebbe la stessa ingegnosità anche nell' ospedale pubblico. Lì manca un po' di tutto.
L'altro giorno una delle ragazze che stanno nella casa di accoglienza è stata investita da una bici.
Si è slogato il gomito ed altre botte non gravi.È andata all'ospedale pubblico, le hanno fatto i raggi, le hanno diagnosticata la slogatura, ma...NON avevano il gesso per ingessarla. Avrebbe dovuto comperarlo lei. Non avendo soldi, se n'è dovuta andare con il suo gomito dolorante. Le è stato poi applicato un sostegno per aiutarla. Certo sono rimasto allibito nel venire a sapere che nel maggiore ospedale della città avevano gesso solo per le emergenze. (Una slogatura al gomito è forse una quisquiglia?) Non è purtroppo una novità questa mancanza del minimo indispensabile in un pronto soccorso. Qualche anno fa un mio amico che si recò nel medesimo ospedale per farsi suturare una ferita ha dovuto comperarsi IL FILO di sutura, se voleva venir medicato.
Io, per fortuna, ho una ottima copertura assicurativa e se mi dovesse capitare qualcosa mi potrei recare in qualche clinica privata dove verrei curato come si deve.
Se hai i soldi vivi, se sei povero...crepi...
Paese che vai, assistenza sanitaria che trovi (e noi ci lamentiamo della nostra...)
Un saluto a tutti

10 febbraio, 2007

Carissimi, eccomi qui al lavoro nella panetteria S. Jorge. MI ci trovo molto bene ed il tempo passa veloce. Normalmente io lavoro al mattino ,e nel pomeriggio solo a volte, a causa del caldo feroce di questo periodo. Al mattino la temperatura è sopportabile, ma alla sera io sono sempre sfinito. Questo anno è veramente difficile. Gli altri anni era meglio.
Nel giorno libero (domenica) mi piacerebbe qualche volta attraversare il ponte e visitare la città di Encarnación, ma di questi tempi non è consigliabile. Le autorità suggeriscono di non andare in Paraguay a causa dell'epidemia di Dengue che è scoppiata in quei paraggi. Sono ormai migliaia i casi di questa malattia. Oltre a questo, ci sono pure casi di Leishmaniasi. Qui in Posadas fino ad ora la situazione è tranquilla, ma l'attenzione non deve venir meno.
Ci sono moltissimi cani per le strade, alcuni con padrone, altri no, e parecchi ne ho visti con la rogna. Fanno pena e penso che si farebbe bene ad eliminarli perchè portatori di non poche malattie.
Quando giro per il centro città mi colpisce vedere abbastanza spesso dei poveri cristi che bivaccano all'aperto o famiglie intere,normalmente della etnia Guaranì, che passano giorni vivacchiando nella piazza che si trova davanti al palazzo del Governo Provinciale. I bambini si rinfrescano nella fontana, gli adulti vendono piccoli manufatti tipici, ma la miseria è grande.
Dopo qualche giorno spariscono, ma poi ne arrivano di nuovi.
Un comportamento che mi colpisce spesso quando vado in autobus è l'abitudine di certi autisti di bere mate mentre viaggiano. Vicino a lor siede una persona che ogni pochi minuti allunga all'autista il recipiente con il mate e l'altro beve. Oltre a questo il conducente deve distribuire i biglietti ai passeggeri, dando loro il resto, e questo spesso mentre stà viaggiando. Se si aggiungono poi delle telefonate al cellulare ed il mangiare qualche panino (ho visto anche questo) mi meraviglio che non succedano incidenti.
Paese che vai...

08 febbraio, 2007

Stranezze

(La foto è del compleanno del bambino, festeggiato nella casa delle ragazze-madri)
Passando con l'autobus per la città noto spesso un gruppetto di signore che stanno vendendo stecche di sigarette di contrabbando. Fin qui niente di inusuale, ma quello che mi fa sempre sorridere è che a meno di 50 metri si trova la dogana..

Un' altra cosa curiosa è vedere nella piazza principale un estemporaneo sportello bancario dove si fanno prestiti. Si tratta di un tavolino, un ombrellone e lì si contrattano piccoli prestiti.

Altra cosa che mi lascia perplesso è il fatto che si può misurare la pressione, sempre in piazza, sedendosi ad un tavolino, ma l'altro giorno che non mi sentivo in forma e che volevo farmela misurare in una farmacia non sono riuscito a farlo perchè ovunque mi rivolgessi mi dicevano che "Non erano abilitati"Ho chiesto in ben 5 farmacie del centro città e dappertutto ho avuto la stessa risposta. Si vede che la signora in piazza è un'esperta infermiera, chissà.