31 ottobre, 2007

La morte


Dal libro"Saber cuidar" scritto dal teologo brasiliano Leonardo Boff.

La Morte
L'entropia si manifesta dappertutto, anche nel tessuto della nostra vita,fino a consumare tutto il nostro capitale energetico.
In quel momento moriamo. E' la fine dell'uomo-corpo.
E cosa succede con l'uomo-anima-spirito?
Esso prende un altro percorso. Quando emerge in questo mondo in quel momento comincia a nascere, nasce ogni giorno di più finché smette di nascere.
La curva dell'uomo-corpo obbedisce al seguente percorso:nasce,cresce,matura,invecchia e muore. La morte non viene da fuori, ma si sviluppa dentro la vita come perdita progressiva di forza vitale.
L'altra curva dell'uomo-anima-spirito segue un percorso inverso. Nasce,comincia come un piccolo seme, poi sboccia, realizza capacità come parlare, relazionarsi, amare..nasce sempre più fino a smettere di nascere.
Ma quando smette di nascere? Quando le due curve esistenziali si incrociano. E' in questo incrociarsi che accade la morte reale.
Che significa la morte?
Per l'uomo-corpo rappresenta la fine del suo cammino per questo mondo spazio-temporale.
Per l'uomo-anima-spirito è la possibilità di una piena realizzazione dei suoi dinamismi latenti che non ebbero la possibilità di svilupparsi a causa dei condizionamenti del tempo e dello spazio.
La morte dell'uomo-corpo ha la funzione di far cadere tutte le barriere.E così l'uomo-anima-spirito si libera di tutti i lacci e il suo impulso interiore si può realizzare secondo la logica infinita.
NELLA MORTE SUCCEDE ALLORA LA VERA NASCITA DELL'ESSERE UMANO.
Egli implode e poi esplode nella sua vera identità.La resurrezione è molto più che rianimare un cadavere perché ritorni alla vita anteriore. La resurrezione è la piena concretizzazione delle potenzialità presenti nell'essere umano.
In questa prospettiva noi NON VIVIAMO PER MORIRE, MORIAMO PER RESUSCITARE, per vivere di più e meglio.
La morte significa la metamorfosi verso questo nuovo modo di essere in pienezza.
Morendo, l'essere umano lascia dietro di sé un cadavere. E' come un bozzolo che contiene la crisalide.
Cade il bozzolo e ne esce radiosa farfalla, la VITA nella propria intera identità.
E' LA RESURREZIONE GIA' NELLA MORTE!

(Bellissimo, non trovate? E' certamente una delle tante teorie sulla morte, ma è affascinante)
Ed ora per tirar sù il morale, una (bella?) poesiola del poeta Antonio Maria.

Se eu morresse amanha

De que serve viver tantos anos
se viver é juntar desenganos de amor?

Se eu morresse amanha de manha
nao faria falta a ninguém.
Eu teria um entero qualquer,
sem saudade, sem luto também.

Ninguém procura ninguém,
ninguém telefona a ninguém.
Eu grito, um eco responde:"Ninguém!"

Se eu morresse amanha de manha,
minha falta ninguém sentiria,
o que fiz, o que fui,
ninguém lembraria.
(:-(:-)

30 ottobre, 2007

Defunti?

In occasione della ricorrenza dei morti traduco da un giornaletto letto in Brasile (O Lutador) delle bellissime considerazioni che io condivido pienamente:

Sono appena tornato dal cimitero; sono stato a visitare i miei morti, ma oggi ho scoperto che NON ho morti.
I miei morti sono vivi, non si sono mai assentati. Li ho cercati, con dei fiori in mano, con orazioni sulle labbra, ma lì non c'erano.
Voglio smetterla con questa ricerca, perché in realtà non se ne sono mai andati.
Cercare chi sta con me...
Li cercherò dentro la mia nostalgia, dentro i miei silenzi.
So che stanno là
,molto vicino al mio cuore.
Ma se non faccio altro che seguire antichi passi, udire voci di ieri....Ma se mai mi sono sentito abbandonato, se sto sempre con loro!...
Ma se la mia vita è piena di antiche parole, di antichi ricordi, di antichi visi, perché dovrei andarli a cercare se mai si sono allontanati da me?
Sono stato a visitare i miei morti.
Arrivai a casa e tutti stavano là, nelle mie finestre,nelle mie pareti,nelle mie cose,nelle mie mani,nella mia voce,nei miei passi,nei miei gesti,nel colore dei miei occhi, nel mio sorriso,nelle rughe del mio volto e nelle canzoni che ancora canto.
Quando prego essi pregano con me le stesse Ave Maria che mi insegnarono.
NON ho morti da visitare.
Essi stanno con me, dentro la mia casa, dentro la mia vita e dentro il mio cuore.

29 ottobre, 2007

I defunti