26 gennaio, 2010

Poverta'



Il ritorno in Albania mi ha messo brutalmente a confronto con grandi poverta'. Gia a Durazzo, appena sceso dal traghetto, ho visto diverse persone che si riscaldavano alla fiamma di un fuocherello acceso sulla pubblica via. Davanti alla stazione delle autocorriere ho potuto osservare il lustrascarpe che cercava di combattere il freddo di quella mattinata di gennaio cercando conforto da un piccolo falo'. Oltre ad avere un lavoro ingrato, deve anche combattere contro le rigide temperature. Cosa quadagnera' in un giorno?
Arrivato a Scutari, ho accompagnato un paio di volte una associazione locale che porta a mezzogiorno e sera dei pasti caldi a numerose famiglie di zingari che sono stati sfollati a causa della recente alluvione. Si tratta di circa 150 persone (sono state anche di piu') che hanno trovato rifugio in una caserma dismessa, dell'esercito. Dormono su dei materassi stesi per terra, niente riscaldamento, l'igiene mooolto precaria. Noi aiutiamo massicciamente in questa emergenza. Non so quanto durera'.
E' commovente assistere all'accoglienza che i numerosi bambini ci riservano quando arriviamo con le marmitte del cibo, semplice, ma nutriente. Gli adulti non sono molti. Questi bimbi sono estremamente sozzi, vestiti alla meno peggio...e' una pena.
Manca l'acqua potabile. La portiamo noi ogni giorno in un barile che ne contiene circa 100 litri.
Chissa' come saranno i gabinetti.
Io mi lamento un poco per il "freddo" della mia cameretta (16-17 gradi), ma quando penso a quei derelliti chiudo il becco.
La profonda ingiustizia che regna nel mondo mi tocca specialmente quando vengo messo a contatto diretto con queste realta'. Vedere le miserie altrui in TV, comodamente sdravaccato sul sofa', e' ben differente che toccarle ed annusarle dal vivo. Specialmente i bambini fanno pena se si pensa a come sara' la loro vita. Malvisti da tutti perche' zingari, pochissimo istruiti, non avranno molte possibilita' di miglioramento. Io penso che compito di uno Stato, e di tutti noi fortunati,dovrebbe essere quello di aiutare queste persone che, per le cause piu' diverse, non ce la fanno ad inserirsi nel ciclo di una vita dignitosa.
Altro che crisi italiana....QUESTA e' CRISI!

07 gennaio, 2010

Acqua a catinelle


Abbiamo qui a Scutari una temperatura primaverile (la min. e' +7 e la max. +18), ma non la possiamo godere per niente a causa delle piogge insistenti che durano da parecchio.La citta' e' in allerta. Il lago e' cresciuto a dismisura. Molte famiglie sono state evacuate e si teme per la tenuta delle dighe. Ce ne sono tre sul fiume che scende dalle montagne, se dovesse cedere anche solo una di esse sarebbe un bel guaio non solo per quelli che abitano nella pianura, ma anche per Scutari stessa. Tutte le saracinesche sono state aperte e migliaia di metri cubi al secondo si riversano nel fiume. Speriamo che basti a scongiurare il peggio.
Dove abito io siamo al sicuro, ma nella periferia della citta' vedrebbero i sorci verdi.
Oggi dovevo portare all'aeroporto di Tirana il nostro dirigente. Solo per uscire dalla citta'(tre km) ci abbiamo messo mezz'ora tanto era il caos. Poi avanti a passo d'uomo fin poco prima del bivio per la localita' di Velipoja. Prima di questo bivio c'e' un ponte. Era sommerso da acque impetuose. Qualche temerario ci passava, ma noi abbiamo fatto prudente marcia indietro.
Nel pomeriggio e' uscito anche il sole, ma il pericolo non e' scongiurato.
Mi sono recato in riva al lago dove ho scattato delle foto. Impressionante! Mai lo avevo visto cosi'. La passeggiata lungo lago sommersa, diversi bar allagati, l'acqua che quasi raggiungeva il vecchio ponte che congiunge le due sponde del fiume Buna. Normalmente il livello delle acque si trova ad almeno 4 metri sotto.
In tutto questo guaio ho visto pure pescatori intenti al loro passatempo e ragazzini che giocavano con le biscie d'acqua. Beata gioventu'.
Speriamo che Giove Pluvio sia soddisfatto e che lasci spazio ad un bel sole.