Ieri ho fatto un'esperienza interessante. Mi sono recato a Lezha, partendo da Scutari alle ore 13. Sulla corriera colui che raccoglieva i soldi (non ci sono i biglietti) ha preteso il doppio di quanto normalmente si paga per quella tratta. Io gli ho ribadito più volte che non mi stavo recando a Tirana, ma che mi sarei fermato nella città sopra citata per cui il prezzo doveva essere la metà. Non c'è stato niente da fare, ho dovuto pagare.
Me ne stavo immusonito, quando il mio vicino mi ha chiesto qualcosa. Io capisco pochissimo l'albanese, ma ho intuito che mi stava chiedendo perché avessi pagato così tanto. Io gli ho risposto che il "raccogli soldi" l'aveva preteso e che avevo dovuto darglieli.
Per un po' ha brontolato fra sé e sé, poi ha parlato col il vicino ed infine ha chiamato il giovane e gli ha intimato di ridarmi il mal tolto. L'altro ha fatto orecchie da mercante. Il mio vicino, sempre più indignato, ha preteso a gran voce che mi venissero restituiti i soldi pagati in più. Nel frattempo siamo arrivati a destino. Mentre scendevo quel signore ha di nuovo protestato, perorando la mia causa.
Il giovinastro se n'è fregato e i soldi non li ho visti. Stava anche arrivando un poliziotto attirato dall'alterco, ma la corriera si è messa in moto e tutto si è concluso lì.
Sono profondamente grato a quello signore che è intervenuto così vigorosamente quando ha visto che mi stavano imbrogliando. Si è dato molto da fare per me, perfettamente sconosciuto.
Non ho recuperato la somma, esigua per altro, ma quel "raccatta soldi" ci penserà sicuramente due volte prima di ripetere la truffa con uno straniero.
La "sputtanata" che si è preso in pubblico se la ricorderà per un bel pezzo.
Concludo dicendo: "Dappertutto si incontra del buono e del male. Non si deve mai fare di tutta l'erba un fascio"